domenica 13 luglio 2014

POSTILLE MONDIALI

La Germania non mi ha mai fatto e mai mi farà simpatia, ma il calcio è uno sport di programmazione, e se una programmazione è fatta bene i risultati arrivano. Mi pare che il caso sia proprio questo.

La finale è stata una partita complessivamente bella, meglio nella prima frazione che nella seconda. Sabella l'aveva preparata bene, ma la scelta di mettere Aguero per specchiarsi con gli avversari che si erano sbilanciati mettendo Schurrle per l'infortunio di Kramer non è stata una scelta felice, ha scollacciato la squadra sia in fase di possesso che in fase di copertura. La Germania ha vinto da Germania, solida dalla cintola in giù e cinica dalla cintola in su. Quello che alla fine è mancato all'Argentina

Come al solito tutti, specie in Italia si scagliano su Messi. Nel primo tempo ha giocato bene, poi è calato, quasi inevitabilmente, e d'altronde veniva come tutti i suoi compagni da 3 partite dure di cui due finite ai supplementari. L'eredità spirituale di Maradona pesa, ed è vero che Messi non ha quel carisma, ma Maradona giocava in anni in cui il pallone era una cosa più semplice e in cui se eri Maradona, ovvero il più forte essere te stesso anche con quella Argentina ignobile era talmente semplice e bello che alla fine un mondiale lo vincevi. Il premio come miglior giocatore è parso eccessivo come i palloni d'oro del 2010 e del 2012, ma chi contesta Messi solo in virtù di questa finale dimostra che di pallone non ne capisce nulla. E' ancora al vertice, nonostante tutto.

Questo mondiale mi ha definitivamente insegnato che il "sulla carta" vale relativamente e sempre di meno e che nel valutare una squadra in un mondiale bisogna tenere conto di tutti i fattori possibili e non del solo valore delle rose mischiato al blasone.

E' stato il primo mondiale "social". Che la febbre mundial sia impazzata nei social network è normale, giusto e a tratti bello, ma ho avuto l'impressione che, come d'altronde sta accadendo nella vita reale, il web sia diventato l'ottimo(sono sardonico) surrogato della vita autentica. I tempi in cui dopo la partita si usciva tutti assieme a bere una birra per parlare tra amici del mondiale sembrano essere andati. 80 nostalgia.

Per la seconda volta di fila siamo usciti nella fase a gironi. Quattro anni fa fu una figura miserabile arrivata, ma la gioia del 2006 era ancora fresca ed il momento del calcio italiano era ancora relativamente favorevole. L'eliminazione di quest'anno è frutto di tante cose, ci sono le colpe alla base l'unica partita seriamente sbagliata era quella che non si doveva sbagliare, ma come spesso capita quando finisce male anche tanta sfiga di fondo. Un pareggio con l'Armenia che ci ha relegato in seconda fascia nonostante una qualificazione ottenuta con largo anticipo, l'esser finiti nel pot Europeo quando dovevamo essere in seconda fascia, un girone tecnicamente e climaticamente impegnativo, e dulcis in fundo un arbitro scriteriato. Vecchi tromboni e incompetenti di prima categoria hanno sentenziato dopo attenta e immarcescibile analisi che il calcio italiano è moribondo. Come se ci volesse un eliminazione al mondiale per accorgersene. Si può risalire, ma bisogna lavorare a testa bassa, alacremente e con intelligenza. Come si faceva una volta.

Nel mondiale in cui Spagna, Inghilterra, Italia e Portogallo crollano a tratti impietosamente Costa Rica, ma anche Nigeria, Algeria, Grecia, Cile e perché no anche le modestissime Australia e Iran hanno dato una lezione importante. In un mondiale chi sei e che giocatori hai conta, ma conta di più quello che hai, quanto corri e quanta ne metti. Altrimenti sei ne più e ne meno di una squadra materasso.


James Rodriguez capocannoniere dei mondiali e tutti a celebrare questo semisconosciuto venuto dal nulla. Ah si il Monaco lo ha pagato 45 milioni di euro. L'anno scorso.

Klose ha scritto la sua fantastica pagina di storia prima superando Ronaldo e poi vincendo quel mondiale che ha inseguito per anni.

Neuer miglior portiere dei mondiali. Onestamente per me è anche da pallone d'oro

Il Brasile non ha retto alla pressione, è impietosamente crollato già prima della semifinale, nel momento in cui Neymar è uscito in barella contro la Colombia. Dovevano cancellare il Maracanazo, hanno avuto il Mineirazo. Un poco come se cerchi di coprire con la cacca una chiazza di pipi sul muro. Si parla di un Brasile avaro di talento e messo male in campo. La seconda è vera, la prima un po' meno. Non erano le individualità di per se a mancare, erano i giocatori giusti, quelli congrui alla tradizione Brasiliana a mancare. Tutti, brasiliani in primis si sono scagliati con Fred, lo stesso che era osannato per aver matato la Spagna in Confederations Cup l'anno prima e molti qui in Italia hanno fatto notare come per la prima volta in Brasile non avesse un ariete degno del suo nome. Infatti Pelè, Ronaldo, Bebeto, Romario, Amarildo, Tostao, erano tutti alti un metro e 90. E soprattutto con Serginho, Careca e Luis Fabiano la Selecao ha fatto incetta di trofei in passato.

E Fred disse uscito dal Mineirao: "Dilma dammi la clava"...ok questa era una stronzata


Ci sono stati tanti gol, e molti sono stati davvero bellissimi. Quelli di James e Cahill però li battono tutti, a stacco. Esempi rari di coordinazione e bellezza.

Colombia e Belgio erano tanto attese e alla fine hanno fatto il loro mondiale. Uscite ai quarti. I primi a tratti hanno proprio brillato, i secondi sono sembrati inerziali ma dotati di grande attrezzatura. Tra quattro anni una delle due, se non tutte e due, se tutto va come deve andare, giocherà 7 partite in estate tra giugno e luglio.

Miglior giocatore(per prestazioni) James Rodriguez, miglior portiere Neuer, miglior difensore Hummels, miglior centrocampista James Rodriguez, miglior attaccante Muller, miglior giovane Depay, rivelazione Joel Campbell. Miroslav Klose premio alla carriera.


E poi arriva il momento in cui realizzi che Mustafi è campione del mondo, e in quel momento ti passa la voglia. Poi però realizzi che se non lo diventava Mustafi, lo sarebbero diventati Alvarez, Campagnaro, Biglia, Basanta e Andujar e pensi che forse è stato il male minore.





martedì 24 giugno 2014

NAZIONALE: il mondiale finisce qui. Analisi di un eliminazione

Diciamocela tutta, dopo la debacle di 4 anni fa, questo mondiale lo abbiamo atteso con tutti noi stessi, perché poteva essere l'ultima tappa di quel processo di catarsi tecnico-sportiva iniziato con la finale di Euro 2012 e continuato con la semifinale di Confederations Cup contro la Spagna l'anno scorso. Lo step finale non c'è stato, e per la seconda volta consecutiva la nazionale italiana è uscita alla fase a gironi di un mondiale, come nel ciclo 1962-1966. L'antipasto era stato eccezionale, vittoria di carattere contro l'Inghilterra giocando all'italiana, di rimessa autentica, ma il primo piatto con la Costa Rica è stato indigesto, e la seconda portata, quella di oggi con l'Uruguay è stata nauseabonda. E al dolce, ovvero gli ottavi di finale, non ci siamo arrivati.

mercoledì 18 giugno 2014

FOCUS-Postille Spagnole, analisi sul fallimento della Spagna

La Spagna è incredibilmente uscita dal mondiale dopo due partite ma ancor più del risultato in se, a stupire è stato il modo in cui i campioni del mondo e d'Europa hanno abdicato al trono iridato, ovvero giocando malissimo, insistendo sulla chiave del palleggio che già gli era costata tantissimo in fase offensiva nella prima partita. Lo ammetto non è che in questo momento io sia chissà quanto costernato o amareggiato, anzi(dopo anni di amare batoste e rosicate posso dirmi soddisfatto). Credo però che questa eliminazione vada inquadrata tout court in una prospettiva più congrua dello Spagna Merda o del ciclo che è finito. Proverò a farlo in queste postille.

lunedì 16 giugno 2014

FOCUS: Miroslav Klose, in Brasile per un posto d'onore nella storia

Tutti noi appassionati di calcio abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare Miroslav Klose, autentico panzer stilisticamente impeccabile, che non necessariamente segna 40 gol all'anno ma che i suoi gol li fa e li fa al momento giusto, perché la porta la vede,di testa è un drago, e l'area di rigore la vive ancora come poche punte in circolazione. Punto fermo della nazionale tedesca da ormai 13 anni, Klose è partito per il Brasile, per disputare il mondiale, che per lui sarà il quarto. In una Germania molto talentuosa, piena di fantasisti bizzosi e tecnicamente dotati, Klose sarà l'unica punta centrale di ruolo. Questo mondiale che per lui sarà l'ultima tappa della sua storia calcistica quantomeno in senso internazionale, rappresenta sia l'ultima occasione per portare la Germania alla stazione della vittoria senza fermarsi a quelle appena precedenti e soprattutto l'occasione per incidere il suo nome nella storia dei mondiali. I record che ha battuto Miroslav Klose sono tanti, ne resta uno solo, probabilmente quello più importante.

Brasile, occasioni di mercato: Aurier e Bešić, giovani emergenti


Il Mondiale brasiliano sta entrando nel vivo, e tra le nazionali più interessanti ci sono senza dubbio Costa d'Avorio e Bosnia. Entrambe le squadre hanno giocato la gara d'esordio con risultati opposti, ma ricevendo uguali complimenti dal punto di vista del gioco espresso.

domenica 15 giugno 2014

Italia - Inghilterra: impressioni e breve lavagna tattica


Come parecchie milioni di persona, allo scoccare della mezzanotte di oggi mi sono gustato l'esordio dell'Italia a Brasile 2014 contro l'Inghilterra. La gara si è chiusa con la vittoria azzurra per 2-1: al gol di Marchisio ha risposto Sturridge, ma nella ripresa un colpo di testa di Balotelli ha deciso il match.

sabato 14 giugno 2014

NAZIONALE: Manaus 00:00 ora italiana. Italia-Inghilterra

Premessa: parlare della propria nazionale prima del debutto mondiale è sempre difficile. Da un lato sei in quella visione cinica in cui tendi a vedere solo i difetti della tua squadra, le scelte che non ti son piaciute, il livello della squadra, l'impostazione, il modo in cui si arriva al Mondiale. Dall'altro invece te ne vuoi fregare, non ti importa chi c'è, vuoi solo sperare, vuoi solo sognare che la tua nazionale arrivi il più lontano possibile, magari fino in fondo, perché tra le cose che nella vita sono meno importanti, l'entusiasmo del mondiale è qualcosa di impareggiabile. Previsioni e pronostici li lasciamo fare ai bookmaker, in questo post verranno presi in esami alcuni aspetti della partita. Il resto è una frase che rappresenta una speranza condivisa: Forza Azzurri!