La storia di Klose ai mondiali incomincia 12 anni fa in Corea e Giappone. Un mondiale strano, pieno di colpi di scena e di episodi discutibili a tal punto che l'invocare la malafede più che da paranoici e complottisti era da savi e attenti osservatori. La Germania in quel mondiale godeva di una sua considerazione, ma non era propriamente tra le favorite. Era reduce da un periodo difficile con un mondiale finito male ed un Europeo disastroso. Molte squadre erano considerate superiori e la sensazione che si aveva e che questa Germania con tante incognite e poche certezze non ne avesse abbastanza per andare fino in fondo. Rudi Voller, c.t. della nazionale punta su tre panzer, Bierhoff, Jancker e lo stesso Klose. I primi due sono centravanti affermati a livello internazionale, ma sono reduci da una stagione difficile. Il primo è di fatto a fine carriera, mentre il secondo ha imbeccato una clamorosa parabola discendente che lo porterà prima ad essere una barzelletta in Serie A con la maglia dell'Udinese per poi finire nell'anonimato più totale. E poi c'è Klose, punta che con il Kaiserslautern sta facendo grandi cose anche in termini numerici di gol, ma che di esperienza internazionale ne ha pochina, e non sembra essere così considerato tra i nomi che possono fare la differenza. Sta di fatto che Voller lo sceglie come titolare a fianco di Jancker. Il debutto contro la modestissima Arabia Saudita è un roboante 8-0, e in una partita in cui segnano tutte le prime punte, Klose ne fa 3, con tanto di piroetta celebrativa. E' l'inizio della sua storia mondiale ed il momento dell'affermazione internazionale. Nella fase a gironi timbra altre due volte il cartellino, nel pareggio contro l'Irlanda e nella vittoria contro il Camerun. Al debutto assoluto al mondiale Klose è già a quota 5. Nella fase finale il primo avversario si chiama Paraguay, Voller decide di cambiare il partner di Klose, inserendo Neuville, che decide la partita contro il Paraguay, di misura. Di misura anche la vittoria con gli U.S.A. ai quarti, firmata da Ballack. La Germania arriva dunque in semifinale, dove incontra la Corea del Sud, che ha eliminato grazie al supporto nemmeno troppo psicologico degli arbitri la nostra nazionale e la Spagna, che non avevano preventivato gli arbitri Moreno e Ghandour come possibili pericoli. Ma a tutto c'è un limite, la Germania vince ancora, ancora per 1-0 con un'altra firma di Ballack(che però verrà squalificato). I tedeschi sono in finale, ma Klose non segna più. Probabilmente l'avere accanto uno come Neuville, dal baricentro basso e dai movimenti rapidi non gli ha giovato, lo ha costretto a giocare più di sponda che fronte alla porta, ma l'occasione che verrà è bella grossa. Finale dei mondiali contro il Brasile e contro il capocannoniere in quel momento, Ronaldo, che di reti ne ha fatte 6. Alla fine però la spunta Ronaldo, perché in quel momento come non mai era "il fenomeno", perché la voglia di vincere dopo anni passati in infermeria era tanta e anche perché la papera di un Kahn che fino a quel momento era stato inappuntabile, ha fatto crollare quella dimensione di incredibile solidità che aveva portato quella Germania apparentemente anonima fino a quel punto. Il Brasile è pentacampione e quella partita fu la prima e ultima volta che Ronaldo e Klose si affrontarono. Quantomeno sul campo.
Quattro anni dopo, nel 2006, il mondiale fa tappa proprio in Germania, a casa di Klose, nel frattempo passato al Werder Brema dove ha fatto sfracelli nella stagione trascorsa. La Germania anche stavolta non ha un wunder-team ma il ricordo di quattro anni fa è ancora vivo, nonostante in panchina non ci sia più Voller ma Jurgen Klinsmann, la Germania non va mai presa sottotraccia e se gioca in casa è inevitabilmente tra le favorite. Klose è inevitabilmente tra i giocatori più attesi e in attacco farà tandem con quella che all'epoca era considerata la grande speranza del calcio tedesco, quel Podolski con cui condivide oltre che all'attacco, origine polacca e con cui condividerà tante partite in nazionale. Klose parte bene, subito due gol nel pirotecnico esordio contro la Costa Rica. Altri due gol arrivano nell'ultima partita del girone, contro l'Ecuador, nel 3-0 che decreta il primo posto nel gruppo A. Agli ottavi la Germania incrocia la Svezia, a regolare i conti nel 2-0 finale è Podolski. A quel punto emerge inevitabilmente il fatto che Klose nella fase a gironi fa sfracelli, ma che nelle partite ad eliminazione diretta fino a quel momento non è mai riuscito a segnare. Ai quarti l'ennesima sfida mondiale contro l'Argentina, in quella che è una delle neverending story della manifestazione per eccellenza. La partita è difficile, ma alla fine Klose decide di sbloccarsi nel momento migliore, segnando il gol del pareggio nella fase finale della partita, che va ai rigori e alla fine a spuntarla è proprio la Germania. Pochi giorni dopo a Francoforte il Brasile viene eliminato e Ronaldo, nonostante una panza da sagra della salsiccia, conclude la sua storia mondiale con 3 gol nella competizione, che portano il numero totale delle reti a 15, record assoluto. Klose è a quota 10. Che resteranno tali, perché nella semifinale di Dortmund contro l'Italia ad avere ragione siamo proprio noi, perché la Germania era solida, ma noi siamo stati indistruttibili e alla fine Klose è stato neutralizzato come tutta la squadra, Dortmund è stata espugnata e per noi è arrivata la gioia più grande. Alla Germania resta solo la finalina di Stoccarda, la medaglia di bronzo arriva ma il protagonista di quella partita fu Schweinsteiger. Per Klose l'unica grande soddisfazione è il titolo di capocannoniere conquistato in una storia che a tratti è simile a quello che successe al nostro Totò Schillaci a Italia 1990, ovvero capocannoniere nei mondiali in casa, conclusi al terzo posto.
Nei quattro anni che sono trascorsi dalla Germania al Sudafrica sono cambiate tante cose. Klose adesso gioca al Bayern Monaco, ma è reduce da una stagione difficile, l'arrivo di Gomez e di Van Gaal e il cambio di modulo, hanno relegato Klose al ruolo di centravanti di riserva, dopo due stagioni da titolare al fianco di Luca Toni. Joachim Low, che da secondo di Klinsmann è passato ad essere c.t. però la pensa diversamente, perché in nazionale il titolare resta Klose e la gerarchia del Bayern viene sovvertita. Il titolare è lui. Subito in gol contro l'Australia, quota 11. Sarà l'unica marcatura di un girone che si stava mettendo pure male, con una sconfitta contro la Serbia che rischiava di pesare come un macigno. Agli ottavi la Germania si ritrova contro l'Inghilterra in una partita sulla carta difficile. Klose apre le danze in una partita che la Germania domina e vince per 4-1. Ai quarti un'altra sfida difficile contro l'Argentina, e anche qui Klose la sua parte la fa, segna il secondo e il quarto gol, quello della ciliegina. La Germania va in semifinale per la terza volta consecutiva, e per Klose i gol mondiali sono 14. In semifinale l'avversario come due anni prima all'Europeo è la Spagna ed un gol per Klose potrebbe significare il raggiungimento della seconda finale mondiale e significherebbe sicuramente raggiungere Ronaldo a quota 15. Ma anche stavolta il gol non arriva, arriva per gli altri, lo segna Puyol e in finale ci va la Spagna. La finale terzo posto è praticamente inutile giocarla. Per Klose ennesima delusione e record mancato e in molti si chiedono se potrà più quantomeno raggiungerlo, tanti sono i giocatori emergenti, e nel 2014 gli anni saranno 36. E il numero dei gol mondiali è fermo a 14.
4 anni però passano in fretta, come passano in fretta altri 4 anni e altri 4 anni. Brasile 2014 è arrivato e in questa Germania densa di talento che si discosta dalla sua tradizione c'è posto per un solo panzer. Miroslav Klose, che oggi gioca in Italia alla Lazio dove ha avuto un rendimento buono ed ha vinto una coppa Italia che considerando l'avversario, vale quanto una Champions League. Difficilmente sarà lui il titolare in una Germania che ha deciso di passare ad un calcio più latineggiante con Thomas Muller, capocannoniere della scorsa edizione dei mondiali, a giocare da terminale offensivo. Ma il posto per l'uomo dei record Klose tra i 23 non è mai stato in discussione e Low punterà su questo vecchio panzer quando servirà, eventualmente anche da titolare. Nell'amichevole pre-mondiale contro l'Armenia è diventato il giocatore con più reti nella storia della nazionale tedesca, arrivando a quota 69 reti e superando un certo Gerd Muller, è l'unico giocatore ad aver segnato 5 gol in due edizioni consecutive dei mondiali e almeno quattro in tre edizioni dei mondiali e se dovesse segnare almeno un gol, raggiungerebbe Uwe Seeler e Pelè tra quei giocatori che sono andati a segno per quattro mondiali consecutivi. E soprattutto raggiungerebbe Ronaldo nella classifica all-time dei cannonieri dei mondiali. E se i gol dovessero essere due, il primato sarebbe solo ed esclusivamente suo, che non ha la classe e il talento che fu di Ronaldo ma che con il suo modo stilisticamente impeccabile di vivere l'area di rigore è riuscito a segnare 14 gol in 3 edizioni, tutti su azione, di cui sei di testa, il suo marchio di fabbrica. Quel record lontano solo due gol, da battere in Brasile proprio a casa di Ronaldo, che a quanto pare ha chiesto ai suoi conterranei una macumbina, però leggera. Questo per Klose sarà l'ultimo mondiale Un Mondiale in cui Klose andrà dotato di carta e penna, sperando di doverle usare per poter scrivere la storia. Una storia incominciata 12 anni fa in quel Germania-Arabia Saudita 8-0 dei Mondiali in Giappone e Corea e che si concluderà proprio in Brasile. Per far saltare il tappuccio della penna di Miro serviranno due gol. Ammetto candidamente che la Germania mai mi ha fatto e mai mi farà simpatia, ma ammetto ancor più candidamente che mi piacerebbe che, se proprio devono fare gol, a farli sia proprio Miro, panzer d'annata più vicino al calcio che mi piaceva tanto che a quello attuale, che in Brasile è volato per un posto d'onore nella storia.
Nessun commento:
Posta un commento