Il nostro Zaccheroni porterà in Brasile 23 giocatori maturi, di ottima qualità tecnica e con esperienze internazionali che hanno elevato qualità di gioco e di prestazioni di una nazione che prova ancora una volta ad affacciarsi tra le grandi mondiali.
E' stata la prima squadra a qualificarsi a Brasile 2014, dopo una qualificazione discretamente sul velluto.
La squadra
Formazione tipo:
Kawashima
Uchida Konno Yoshida Nagatomo
Hasebe Endo
Okazaki Honda Kagawa
Okubo
Zac si presenta al suo primo mondiale con un 4-2-3-1 che talvolta diventa 4-3-3, che propone un calcio propositivo, veloce e gradevole, che fa male ma che talvolta si fa anche male.
L'esperienza dell'anno scorso alla Confederations Cup ha mostrato una squadra che ha divertito ma che ha concesso molto, anche a causa della scarsa fisicità che a certi livelli inevitabilmente il Giappone paga.
In porta dovrebbe essere confermato il buon Kawashima, portiere affidabile ed esperto dello Standard Liegi che ha ormai vinto vinto da anni il ballottaggio che si era creato prima dell'arrivo di Zac con l'idolo del campionato locale Nishikawa.
La difesa è un po' il tallone d'Achille dei questa squadra da sempre. Iniziato il proprio percorso con la difesa a 3, Zac ha virato dopo la coppa d'Asia alla difesa a 4, ritenuta più funzionale per non pagare lo scotto della fisicità a metà campo e dietro.
Il quartetto titolare usato più spesso nelle qualificazioni comprendeva da destra a sinistra: Uchida, che dovrebbe partire titolare nonostante sia reduce da un infortunio allo Schalke 04, i 2 centrali Konno e l'inglese Yoshida, chiude Yuto Nagatomo sulla sinistra.
Di rincorsa come primo cambio dovrebbe alzarsi dalla panchina il terzino dell'Hannover 96 Sakai che spesso ha sostituito infortunati o squalificati nel reparto difensivo durante le qualificazioni.
A centrocampo Endo e il capitano Hasebe formano la cerniera di interditori davanti alla difesa.
La linea di qualità dei trequartisti è la parte forte della formazione: Kagawa del MUFC, la nostra conoscenza Honda e Okazaki del Magonza formano un trio completo, tecnico, di ottima compatibilità tattica e di capacità di trovare la giocata nello spazio per l'unica punta che dovrebbe essere il dubbio principale di Zaccheroni, uno tra Okubo e Kyiotake del Norimberga dovrebbe fungere da centravanti apri spazi per gli inserimenti dei 3 trequartisti.
La panchina non offre grandi alternative, se non giovani di prospettiva ma un po' inesperti e irruenti.
Potrebbe ritagliarsi uno spazio importante l'attaccante Osako, punta di grande rapidità e senso della porta.
Giocatore chiave
Shinji Kagawa è il fulcro del gioco del Giappone. Parte spesso sull'esterno accentrandosi ed è l'elemento che può accendere la luce della manovra offensiva nipponica in ogni momento inserendosi, palla al piede, al tiro.
Deve riscattare la brutta annata passata al Manchester United dove è finito spesso e volentieri in panca e Zaccheroni, seppur preoccupato per lo scarso minutaggio avuto in stagione, punterà sicuramente su di lui.
Prospettive nel torneo
Chi scrive pensa che il Giappone abbia grandi chance di passare il girone, soprattutto dopo le defezioni importanti nella Colombia e le grottesche prestazioni difensive della Costa d'Avorio.
Il grosso problema, mostrato anche nella Confederations Cup è rappresentato dal clima, che i giapponesi praticando un calcio fatto di corsa, movimenti senza palla e intensità soffriranno parecchio e da un gioco arioso che spesso scopre troppo una difesa non proprio di fulmini di guerra.
Uno dei difetti più palesi, mostrati anche durante le qualificazioni, è la tendenza verso il finale dei tempi ad allungarsi, vuoi per la stanchezza fisica, vuoi per la tendenza degli esterni di centrocampo ad alzarsi tantissimo e a tornare molto poco ad aiutare la fase difensiva, lasciando spesso i 4 difensori, talvolta 3 se Nagatomo sale e non torna e i 2 interditori a fronteggiare i contropiedi avversari.
Se sapranno gestire le energie e scegliere i momenti giusti della gara in cui accelerare o ritrarsi ad amministrare i blu samurai potranno togliersi delle soddisfazioni.
Il momento tecnico, d'esperienza e gli avversari non di livello eccelso dicono che potrebbe essere la volta buona, staremo a vedere.
Carlo Canton
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