Il sorteggio pare abbia sorriso ad Hitzfield, inserendo gli elvetici nel girone E assieme a Francia, e le non irresistibili Honduras ed Ecuador.
Di grandi allenatori ne troveremo tanti in questa edizione del mondiale, ma come il già citato Hitzfeld è difficile trovarlo. Sette campionati tedeschi vinti ( 5 col Bayern, 2 col Dortmund), 2 campionati svizzeri col Grassophers a fine anni ‘80/primi anni 90, ma soprattutto due Champions League vinte, sempre prima col Borussia e poi con i bavaresi. E un’altra ventina di coppe nazionali. Un palmares che da solo presenta il calibro del CT tedesco, ormai da 6 anni in panchina svizzera.
il modulo adottato è il 4-2-3-1 o 4-4-2 sempre con gli esterni larghi pronti a ripartire per il contropiede.
Tra i pali il titolare è Benaglio, ma anche l’alternativa Sommer del Basilea non è male. I centrali difensivi sono forse il punto debole della rosa, Djourou non ha passato una grandissima stagione all’Amburgo, così come Senderos al Valencia. Ad accompagnare comunque Djorou dovrebbe esserci Schar, a mio parere tra i migliori in quel ruolo, oltre che un giovane con grandi margini di miglioramento. Sui lati si va decisamente meglio con Lichtsteiner della Juventus e Rodriguez a sinistra, che viene da un’importante stagione chiusa con 9 assist col Wolfsburg.
La mediana è quella del Napoli, Inler-Behrami, hanno esperienza, hanno corsa e si conoscono, e danno il giusto equilibrio all’undici in campo, chi con più tecnica come Inler e chi con più corsa come Behrami. L’alternativa è un’altro uomo di Benitez, ovvero Dzemaili, uno che meriterebbe maggiore considerazione.
Stocker a sinistra che è appena passato dal Basilea all’Hertha Berlino per soli 4 milioni, a quel prezzo qualche club italiano avrebbe dovuto farci un pensierino. La velocità di Shaquiri nell’altro out, il 23enne di origine albanesi-kosovare non ha avuto grandi chance nel Bayern di Pep, ma ha sempre fatto bene quando è stato chiamato in causa, ed è fuori dubbio la stella dei rossocrociati.
Menzione per Admir Mehmedi, che potrebbe giocarsi un posticino dopo la grande stagione con la maglia del Friburgo, chiusa con ben 12 gol, non male per una seconda punta.
Il posto però dovrà giocarselo con un’altro talento mica male, è Granit Xhaka, milita nel Borussia Monchengladbach ma piace all’Inter che pare essersi interessata dopo aver visto le qualità mostrate in questi 2 anni in Germania.
La prima punta è Josip Drmic che va a chiudere un quartetto offensivo con un’età media veramente bassa, l’idea è quella di puntare sull’esperienza dalla cintola in giù, tanti chilometri in mediana e freschezza lì davanti. Drmic ha 22 anni e alla prima stagione in Bundensliga ne ha siglati appena 17 col Norimberga tanto da dover attirare l’attenzione del Leverkusen che non c’ha pensato due volte a metterlo sotto contratto.
È una squadra ben costruita e con tanto talento a servizio di un vero maestro di calcio. Il girone è favorevole, le speranze sono quelle di arrivare piu lontano possibile e le premesse ci sono tutte.
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