mercoledì 4 giugno 2014

LE SQUADRE: Russia, Capello prova a raggiungere lo step successivo.

La Russia parteciperà al suo terzo mondiale dopo quelli disputati nel 1994 e nel 2002, non andati particolarmente bene. A guidare la selezione è Fabio Capello, che è riuscito a riportare la Russia ai mondiali, riuscendo dove persino uno come Guus Hiddink aveva fallito. La Russia oggi è una squadra che ha un potenziale buono da esprimere per lo standard di un mondiale, ma con alternative abbastanza limitate, figlie di un ricambio generazionale che non è praticamente avvenuto, con una rosa che si regge per quel che è possibile su una vecchia generazione che è riuscita a far grande il calcio russo ma che appare se non logora quantomeno già vista e prevedibile. Qui sotto la rosa dei 23 scelti da Capello, chiamato a portare la Russia dove non è mai stata, ovvero al turno successivo e a livello personale, di riscattare la fallimentare esperienza con la nazionale inglese.

LA SQUADRA

Portieri: Akinfeev, Lodygin, Ryzhikov

Difensori: Ignaschevich, Vassili Berezutskiy, Granat, Kozlov, Eschenko, Schennikov, Kombarov, Semenov

Centrocampisti: Shirokov, Dzagoev, Denisov, Samedov, Ionov, Zhirkov, Glushakov, Fayzulin, Shatov

Attaccanti: Kerzhakov, Kokorin, Kanunnikov


Le scelte di Capello per molti tratti sono fisiologiche e in continuità con il discorso affrontato nell'introduzione al post con il legame testimoniato dalla presenza in rosa di molti esponenti di quel ciclo, sia per un fatto di esperienza e di affidabilità ma anche perché alternative migliori in circolazione materialmente non ce ne sono. Lo si nota soprattutto in difesa. Ad eccezione di Schennikov che è l'unico Under 21 in senso convenzionale(ha 23 anni esatti), ad affiancare i mammasantissima Ignaschevich e Vassili Berezutsky sono tutti nomi di livello medio(ad eccezione del solo Kombarov) d'età media e di militanza di breve corso che un tempo magari non sarebbero stati considerati ma che oggi rappresentano le soluzioni alternative. Il centrocampo per assortimento e caratura è il reparto migliore. Giocatori esperti come Denisov e Shirokov(reduce da quattro mesi di catarsi in quel di Krasnodar) e Zhirkov, giovani rampanti ma collaudati come Shatov e Dzagoev(che Capello vede ma fino a un certo punto e che è ancora al bivio tra promessa mantenuta e parzialmente incompiuta) e giocatori collaudati con caratteristiche diverse che consentono al ct di poter provare più soluzione. In attacco le scelte sono state davvero stupefacenti con il c.t. che ha portato solamente tre attaccanti in senso stretto e sconfessando la tradizione russa e la sua storia calcistica ha rinunciato al centravanti. I nomi sono Kerzhakov, reduce da una stagione non particolarmente felice, ma che è stato trascinatore nelle qualificazioni, Kokorin, alla prima esperienza da protagonista a livelli alti e da Maxim Kanunnikov, tendenzialmente attaccante esterno, in questa stagione in forza all'Amkar ma di recente passato al Rubin, un giocatore duttile, non necessariamente un bomber di razza. Suona davvero stridente, stonata(e come detto in clamorosa controtendenza) l'esclusione dai 23 di Dzyuba, pennellone russo dello Spartak che quest'anno lo ha prestato al Rostov, che è stato il miglior cannoniere russo stagionale con 17 gol in RPL, che sarebbe potuto servire anche per il lavoro sporco molto più di Kanunnikov, considerando la presenza in squadra di una discreta batteria d'esterni d'attacco. E' vero che da quando si è insediato come c.t. la punta centrale nel 4-3-3 è stata sempre Kerzhakov, ma stupisce davvero il fatto che uno come Capello, che i suoi successi li ha costruiti avendo sempre degli ottimi centravanti, abbia totalmente rinunciato anche solo all'alternativa, interrompendo inoltre la consolidata tradizione russa di avere un ariete(che si chiami Beschastnykh, Pavlyuchenko o Bulykin). Va comunque detto che Capello rientra in quella cerchia di allenatori che a torto o ragione ha sempre convinzione piena delle sue scelte e che dunque avrà ponderato abbastanza. In un girone con Belgio, Algeria e la Corea del Sud, la Russia è in grado di passare il turno, ma a far la differenza ancor più del tasso tecnico, comunque buono, sarà l'atteggiamento mentale. In questo senso la qualificazione diretta ottenuta nel girone a scapito di un più quotato Portogallo denota una qual certa evoluzione rispetto allo scorso Europeo, buttato nel cesso più per indolenza che per mancanza di qualità. La chiave sarà mantenere sempre la tensione al giusto livello, senza caricarsi eccessivamente e senza mai calare. Se così dovesse accadere allora si può fare un bel mondiale.

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