Quest'anno ai Mondiali l'unica debuttante che parteciperà sarà la Bosnia Erzegovina, una nazione giovane la cui storia è stata tristemente battezzata con il sangue e che è proseguita tumultuosamente, ma che oggi dopo la qualificazione sfiorata nel 2010, si gode il palcoscenico mondiale, e lo fa con una rosa che ha davvero dell'ottimo potenziale. Inserita nel girone F con Argentina, Iran e Nigeria, la Bosnia ha tutte le carte in regola per passare il girone e perché no anche sorprendere. Emulare i vicini croati e l'impresa del 1998 forse è un impresa un po' ardita, ma se continua ad esserci l'abbinamento di qualità e determinazione che ha contraddistinto la selezione bosniaca in questi anni fare un bel mondiale non è impossibile.
LA ROSA
Portieri: Begovic, Fejzic, Avdukic
Difensori: Bicackic, Spahic(c), Besic, Sunijc, Vranjes, Kolasinac, Mujdza, Vrsajevic
Centrocampisti: Salihovic, Pjanic, Susic, Hadzic, Misimovic, Lulic, Ibricic, Medunjanin, Visca, Hajrovic
Attaccanti: Dzeko, Ibisevic
DESCRIZIONE TECNICA
La selezione bosniaca, allenata da Safet Susic, il golden player del calcio bosniaco, è una squadra tecnicamente molto dotata, specie nella zona centrale del campo. La porta è difesa da Begovic, uno dei migliori portieri della Premier League che quest'anno si è tolto anche lo sfizio di segnare, per quanto non intenzionalmente. Il reparto difensivo ha un ampia rappresentanza proveniente dalla Bundesliga. A cominciare dal capitano, il roccioso ed esperto Edin Spahic, che gioca nel Leverkusen. Sempre dalla Bundes provengono Mujdza il terzino destro titolare(a patto di non aver ricadute) l'altro stopper Bicakcic(recentemente passato all'Hoffenheim dove gioca un altro giocatore della selezione, Salihovic) anche lui in non perfette condizioni fisiche e Sead Kolasinac, esterno difensivo di sinistra dello Schalke 04 aggiuntosi di recente alla nazionale. Il centrocampo per quanto affollato è senza dubbio il reparto migliore. Tanti sono i palleggiatori di qualità, a cominciare dal già citato Salihovic(che però dovrebbe essere il terzino sinistro titolare), Misimovic(colonna del Wolfsburg campione nel 2009, oggi in Cina) e concludendo con Miralem Pjanic, definitivamente esploso a Roma dopo due stagioni difficili, tanto per citare i più mainstream. Non mancano però le alternative sugli esterni vista la presenza dell'ottimo Lulic della Lazio(che in nazionale si destreggia anche come mezz'ala), del talento del Galatasaray Hajrovic e dell'esterno destro Visca, che gioca anche lui in Turchia nell'Istanbul B.B. In attacco i nomi sono solamente due, ma son due nomi pesanti. Il primo è Vedad Ibisevic, punta dello Stoccarda da anni affermato in Bundesliga, dove riesce a segnare con buona continuità, l'altro è Edin Dzeko e non credo servano presentazioni. In virtù di questa spiccata qualità che la Bosnia possiede a centrocampo, Susic ha tendenzialmente schierato in questi anni una squadra senza esterni di partenza, con un centrocampo a rombo o con la variante 1-3, con un vertice basso da frangiflutti e tre giocatori di qualità a sostegno della manovra d'attacco, assetto che le consente di tenere in mano il gioco e di far valere il suo superiore tasso tecnico, garantendo inoltre i giusti riferimenti per l'attacco. Da non escludere assolutamente però la possibilità di vedere la selezione balcanica con un 4-2-3-1, modulo provato più volte e proposto anche ieri nell'amichevole contro il Messico, tenuto sotto scacco e sconfitto con un gol di Hajrovic. L'unica incognita è rappresentata dalla coperta un po' corta, perché il supporting cast, non è necessariamente d'alto livello, ma non è detto che durante la manifestazione, al bisogno, non dimostri il contrario, come è già successo nel mondiale. A fare tutta la differenza del mondo dunque sarà inevitabilmente il centrocampo, reparto tanto forte quanto variamente assemblabile che può portare lontano questa squadra e che a conti fatti farà la differenza. In media stat virtus.
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