sabato 7 giugno 2014

LE SQUADRE-Colombia, si può ruggire anche senza Tigre?

La Colombia dal 2011 in poi ha incominciato a destare sempre più curiosità, interesse e passione tra gli addetti ai lavori, per il grande potenziale, soprattutto offensivo di cui dispone. I Cafeteros, letteralmente spariti dopo la Copa America 2001 vinta in casa dal calcio che conta, si sono riaffacciati prepotentemente alla ribalta, mettendo in mostra talmente tanti giocatori di talento che al momento della scelta l'imbarazzo era quasi riduttivo. A 16 anni di distanza dall'ultima volta, la Colombia, guidata da Josè Pekerman è riuscita a qualificarsi al Mondiale, ma un destino che quest'anno non ha guardato in faccia nessuno ha voluto che Radamel Falcao, "El Tigre", il giocatore più forte della Colombia e una delle migliori punte centrali del mondo, si facesse male, ed a nulla sono valsi i suoi sforzi per recuperare. Come detto la Colombia, specie in attacco ha tanti giocatori di talento, ma l'assenza di Falcao è un assenza che pesa come pesano le grandissime aspettative che il mondo ha su questa nazionale, impegnata in un girone anomalo dove sulla carta e favorita, ma in cui incontrerà tre squadre, Grecia, Giappone e Costa d'Avorio che possono essere molto più che problematiche da affrontare seppur per motivazioni differenti.


LA SQUADRA

Portieri: Ospina, Vargas, Mondragon

Difensori: Balanta, Armero, Zuniga, Yepes(c), Valdes, Zapata, Arias

Centrocampo: Guarin, Cuadrado, Quintero, Sanchez, Aguilar, J. Rodriguez,  Mejia,( ultimo centrocampista da definire dopo l'infortunio di Leao)

Attaccanti: Jackson Martinez, Ibarbo, Gutierrez, Ramos, Bacca


REPARTO PER REPARTO

Portieri: la scelta ampiamente preannunciata è ricaduta su Ospina, Vargas e Mondragon, il soggettone di culto di questa nazionale. Ospina sarà il primo portiere. L'estremo difensore del Nizza, considerato uno dei portieri sudamericani di maggior prospetto qualche tempo fa non è riuscito a consacrarsi del tutto e fare il salto di qualità definitivo, ma resta al netto di problemi fisici il portiere su cui la Colombia fa affidamento. A rigor di logica il secondo portiere dovrebbe essere Vargas, ma occhio a Faryd Mondragon, vecchio volpone che conosciamo tutti per la sua militanza europea tra Metz, Galatasaray e Colonia, che compirà 43 anni a breve. Torna a giocare un mondiale a distanza di 16 anni dall'ultima volta, il che è già un record, e se dovesse scendere in campo nella competizione diventerebbe il giocatore più vecchio ad essere sceso in campo in una fase finale di un mondiale. Non so voi, ma spero vivamente che accada.



Difensori: la difesa è comandata da Mario Yepes, che nonostante i 38 anni suonati mantiene intatta la sua leadership e anche il suo rendimento. Accanto a lui a rigor di logica il titolare al centro della difesa dovrebbe essere Zapata del Milan, ma occhio al giovane Balanta del River Plate, giovane centrale di fisico e di personalità sempre più in ascesa. A completare il reparto dei centrali Valdes del San Lorenzo. I tre terzini scelti da Pekerman sono Zuniga e Armero(entrambi di proprietà del Napoli ma il secondo ha concluso la stagione al West Ham) e Arias. I primi due, autentiche frecce, quest'anno hanno avuto una stagione difficile, specie il primo alle prese con una miriade di complicazioni al ginocchio, e per questo saranno vogliosi di riscatto. Arias invece dopo un difficile ambientamento in Europa, ha fatto vedere buone cose sulla fascia destra del PSV, conquistandosi un posto per il Brasile. L'impressione è che la difesa colombiana, pur presentando qualche incognita di natura fisica, sia un reparto complessivo che ha buona esperienza e buon livello, in grado di essere all'altezza della sfida mondiale.


Centrocampisti: La rosa scelta da Pekerman(ricordato per le eccellenti esclusioni fatte nel 2006 quando era alla guida della Seleccion Argentina) nonostante la già citata assenza di Falcao è una rosa comunque di buon livello, che fa dell'atletismo e della velocità la sua dote principale, pur non mancando assolutamente giocatori dal buon tasso tecnico e dal tocco di palla raffinato come James Rodriguez del Monaco, e Juan Quintero, che ha preso il posto di Rodriguez in quel di Porto. Proprio a questi due giocatori(soprattutto a Rodriguez) Non mancano nemmeno i giocatori di sostanza come Carlos Sanchez, incontrista dell'Elche, Mejia, centrocampista arretrato dell'Atletico Nacional che non ha spiccatissime doti offensive ma buon senso della posizione e un buon tocco di inizio azione e sopratutto Fredy Guarin, reduce da due stagioni all'Inter di poche luci e tante zone d'ombra ma che in nazionale ritrova se stesso sia dal punto di vista dell'atteggiamento che dal punto di vista tecnico, dando il 110% nelle due fasi di gioco. A completare il rparto degli interni l'ex Udinese Abel Aguilar interno di centrocampo ibrido utilizzabile sia come incursore che come "volante" e un altro centrocampista che prenderà il posto di Aldo Leao, giocatore più di costruzione che di pura interdizione, infortunatosi proprio oggi, il cui sostituto verrà comunicato a giorni. A concludere il reparto(de iure ma non de facto) è Juan Cuadrado, arma totale della Fiorentina e autentico dominatore della fascia destra, che quest'anno ha saputo interpretare alla grande sia da esterno alto che da terzino in un centrocampo a 5. La sua velocità e i suoi spunti saranno uno degli strumenti offensivi di cui la Colombia si servirà per scardinare le difese avversarie.

Attacco: il recupero di Falcao come detto non c'è stato, "El Tigre" non sarà ai Mondiali. Nonostante questa grave defezione la Colombia ha un reparto offensivo di tutto rispetto. La punta centrale in contumacia Falcao sarà Jackson Martinez, centravanti all around che abbina velocità di esecuzione, forza fisica e rapidità, tutt'altro che facile da contrastare. Non è comunque l'unico nome di rilievo. Ad affiancarlo infatti ci sono anche Adrian Ramos, 16 gol in stagione all'Hertha Berlino, utilizzabile anche come attaccante esterno, e Carlos Bacca, reduce dalla stagione della consacrazione con il Siviglia, con 21 gol in 50 partite, di cui 7 nell'Europa League vinta dagli andalusi. In Brasile ci è andato anche  Victor Ibarbo del Cagliari, che ha vinto la sfida contro un altro "italiano" Muriel dell'Udinese, che paga una stagione disastrosa. Ibarbo non è proprio un goleador a differenza dei tre citati in precedenza, ma un giocatore eccezionale nell'attaccare la profondità in velocità, che avrà la stessa funzione sociale di Lavezzi nell'Argentina, ma fisicamente super-charged. Il nome che completa il reparto è senza dubbio il meno forte e il meno talentuoso, meno talentuoso anche di molti attaccanti che sono rimasti fuori, ma che paradossalmente era quello più certo del posto, ovvero Gutierrez del River Plate, ne più e ne meno di un buon complementare di reparto, che suona un po' stonato ma che in fondo considerando che nelle qualificazioni ha segnato 6 gol, ci può anche stare.


La Colombia, che durante le qualificazioni ha giocato con moduli diversi, prediligendo comunque il 4-4-2 di contenimento con due mediani bassi, è una squadra che ha giocatori oltre che buoni anche duttili. Questo le consente di poter scegliere diverse soluzioni all'occorenza, sia in partenza che a partita in corso. L'essere multitasking è una caratteristica che in un mondiale fa la differenza e il potenziale per fare un bel mondiale c'è tutto. Va comunque detto che tradizionalmente la Colombia è una squadra che nel momento in cui ha addosso grandi aspettative, inevitabilmente crolla prima del previsto. E' già successo nel 1994 al Mondiale negli USA, conclusosi con l'eliminazione ai gironi e con l'efferato omicidio di Escobar, ed è successo anche tre anni fa in Coppa America, quando i Cafeteros furono battuti dal Perù, in una partita in cui mancarono più volte il colpo del K.O. sbagliando anche un rigore con Falcao. La cui assenza, nonostante la qualità offensiva della Colombia, pesa, e non poco. Bisognerà essere cinici e determinati sin da subito, specie in un girone dove sai di essere più forte tecnicamente, ma in cui ogni avversario è seppur con motivi diversi ugualmente pericoloso. Se la Colombia potrà ruggire senza la sua tigre ce lo diranno le prime partite.


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