sabato 14 giugno 2014

NAZIONALE: Manaus 00:00 ora italiana. Italia-Inghilterra

Premessa: parlare della propria nazionale prima del debutto mondiale è sempre difficile. Da un lato sei in quella visione cinica in cui tendi a vedere solo i difetti della tua squadra, le scelte che non ti son piaciute, il livello della squadra, l'impostazione, il modo in cui si arriva al Mondiale. Dall'altro invece te ne vuoi fregare, non ti importa chi c'è, vuoi solo sperare, vuoi solo sognare che la tua nazionale arrivi il più lontano possibile, magari fino in fondo, perché tra le cose che nella vita sono meno importanti, l'entusiasmo del mondiale è qualcosa di impareggiabile. Previsioni e pronostici li lasciamo fare ai bookmaker, in questo post verranno presi in esami alcuni aspetti della partita. Il resto è una frase che rappresenta una speranza condivisa: Forza Azzurri!




24 anni dopo

In questi anni Italia e Inghilterra si sono affrontate due volte, tutte e due nel 2012 a distanza ravvicinata. Una vittoria ai quarti per noi ai calci di rigore ad Euro 2012, e un mese e mezzo dopo nella classica amichevole di Agosto in cui l'Inghilterra vinse 2-1 a Berna. Nel mondiale però le due nazionali non si affrontano da 24 anni, nell'amara finale terzo posto di Bari a Italia 1990, quella in cui Baggio lasciò a Schillaci il rigore della scarpa d'oro.

INGHILTERRA: guai a concedergli campo libero

La selezione guidata da Roy Hodgson rispetto agli anni passati appare ridimensionata sia dal punto di vista meramente tecnico che sotto il profilo dell'impatto: il nome Inghilterra fa sempre meno paura a livello internazionale. Questo a causa dei grandi flop fatti negli ultimi anni, specie nel periodo 2008-2010, ovvero un Europeo mancato clamorosamente e un mondiale giocato davvero male. Ciò non toglie che i "Three Lions" siano una squadra con buone individualità, nonostante non ci siano molti giocatori di fascia di mezzo(dai 25 ai 30) che giochino ad alto livello e siano affermati. L'idea di base dell'ex allenatore dell'Inter è quella di giocare con un 4-2-3-1, sviluppando gioco in ampiezza e profondità, riprendendo per quel che è possibile le cifre stilistiche del Liverpool di Rodgers, arrivato ad un soffio dal titolo inglese. L'arma principale degli inglesi è la velocità, l'attacco della profondità grazie alla presenza di scattisti e incursori, bravi a muoversi negli spazi e a guadagnare rapidamente metri. Oltre a Rooney, il pericolo principale ha il nome di Daniel Sturridge, che combina alla velocità di passo anche buone doti tecniche nel controllo di palla ed una grande visione della porta. Bisognerà prestare attenzione anche sugli esterni, dove a sinistra agirà Lallana incursore offensivo con colpi di qualità, mentre dall'altro uno tra Welbeck e Sterling, due giocatori che vanno al doppio della velocità dei nostri difensori. Il tutto orchestrato da capitan Gerrard, imbruttito dall'amarissimo finale di campionato e probabilmente al suo ultimo mondiale, ergo carico a molla. Inaridire Gerrard e non concedere campo libero agli avversari, perché è quello che vogliono ed è il modo in cui ci possono colpire più efficacemente

AZZURRI: Chi si ferma è perduto(FORZA ITALIA!)

L'attesa è stata tanta, ma oggi il grande giorno è arrivato. La sfida con l'Inghilterra arriva dopo un mese rovente fatto di scelte difficili, che hanno fatto discutere, grandi polemiche, test-match tutt'altro che brillanti e acciacchi fisici. Ultimo dopo quelli di Montolivo, Sirigu, e De Sciglio, quello di Buffon, che potrebbe non essere della partita a causa di una distorsione alla caviglia. Una perdita pesante considerando sia il profilo tecnico che quello umano, visto che Buffon è capitano e leader. Adesso però bisogna lasciarsi tutto alle spalle, non bisogna fossilizzarsi, bisogna essere gruppo, perché al di la del talento dei singoli giocatori(che non manca sulla carta) a contare in questa Italia, che si, ha buone frecce in faretra, ma anche notevoli difetti di struttura, a fare la differenza sarà la dimensione di squadra. La stessa che da quasi "morti" contro ogni pronostico ci ha portato a un passo dall'Europeo e a un rigore dalla finale di Confederations Cup, la stessa che nella storia del calcio ci ha reso grandi e sempre e comunque temibili. Prandelli ha fatto capire di voler tenere la squadra compatta senza rinunciare alla qualità con il 4-1-4-1 con il doppio playmaker Verratti-Pirlo, la sostanza di De Rossi(che giocherà mediano) e Marchisio con la speranza di vedere il Balotelli spietato della semifinale di due anni fa e non quello nevrotico e capriccioso di questa stagione. Anche la difesa sarà di sostanza. Con l'assenza di De Sciglio, Chiellini scala a sinistra, Paletta va ad affiancare Barzagli e a destra va Darmian. L'idea di Prandelli può non piacere ma di base non è sbagliata. Concedere poco spazio d'azione agli avversari blindando le linee e cercando, come nostra storia impone di colpire alla prima opportunità possibile. Non sarà una partita facile, questo debutto, che si giocherà nel clima umido dell'Amazzonia, con tante aspettative di sopra e la consapevolezza che un errore si può pagare anche caro. Ma adesso ci siamo e chi si ferma è perduto.

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