domenica 1 giugno 2014

NAZIONALE: La lista(quasi) definitiva. Obiettivo dimenticare il Sudafrica

Il c.t Claudio Cesare Prandelli ha diramato la lista dei 23 giocatori che faranno parte della rosa dell'Italia ai mondiali. Come sempre nella storia di qualunque convocazione, le scelte del c.t. saranno destinate a far discutere. Ecco la lista dei 23.

Portieri: Buffon, Sirigu, Perin

Difensori: Abate, Bonucci, Barzagli, Chiellini, Darmian, De Sciglio, Paletta, (Ranocchia)

Centrocampo: Pirlo, De Rossi, Marchisio, Verratti, Aquilani, Parolo, Candreva, Motta

Attacco: Balotelli, Immobile, Cassano, Insigne, Cerci


REPARTO PER REPARTO

PORTIERI

Tutto era stato ampiamente preannunciato. Tenendo conto che la gerarchia è già delineata e l'unica scelta da fare era quella del terzo portiere, c'è poco da sindacare sulla scelta di Perin, se non la migliore una delle migliori che si potesse fare.

DIFESA

A fianco del blocco Juventus(ampiamente preannunciato) il c.t. ha deciso di puntare su Darmian, De Sciglio e Abate come giocatori di fascia(con Chiellini adattabile al ruolo originale di terzino sinistro) e di consegnare a Paletta l'ultima maglia disponibile di difensore centrale. Tuttavia l'amichevole di ieri contro l'Irlanda ha evidenziato la non brillante condizione dell' italo-argentino, e per questo è stato tenuto in allerta Ranocchia, pronto a subentrare nel caso in cui il difensore del Parma dovesse dare forfait. Bocciati dunque Maggio e Pasqual. Il primo è reduce da una stagione molto difficile sul piano fisico, è rientrato da poco in campo e ci può stare la scelta di non rischiare un giocatore fisicamente precario in un mondiale che dal punto di vista fisico e climatico sarà probante. Il secondo invece è reduce da una stagione non particolarmente esaltante, ma era l'unico terzino sinistro di piede in lista e portarlo in Brasile sarebbe stata una scelta che ci poteva stare tutta, specie tenendo conto che, a parità di stagione non esaltante, in Brasile sta volando Abate, giocatore di cui si conoscono le potenzialità, ma anche i limiti. A stupire davvero è stata la defenestrazione di Criscito che nella lista dei 30 preconvocati ci poteva tranquillamente stare e che un posto in Brasile lo avrebbe potuto tranquillamente ottenere. In linea di massima le scelte fatte ci possono comunque stare, ma il particolare del terzino sinistro era una cosa su cui, si sarebbe dovuta prestare più attenzione.

CENTROCAMPO

Pirlo, Candreva, De Rossi, e Marchisio erano le scelte sicure e da discutere non c'è moltissimo. In quel gruppo sarebbe rientrato anche Montolivo, messo k.o da una tibia che ha ceduto. Thiago Motta andava come sempre valutato fisicamente ed evidentemente il c.t ha ritenuto opportuno convocarlo, anche se il test di ieri ha evidenziato uno stato di forma lacunoso dell'intermedio italo-brasiliano. Per Verratti il discorso è diverso: la convocazione arriva al termine di un biennio in continua ascesa del centrocampista del PSG, giovane, talentuoso, fresco, che con la sua freschezza ed il suo genio non si poteva non convocare. L'infortunio di ieri di Montolivo ha fatto si che le maglie in ballottaggio per Romulo, Aquilani e Parolo da una sola diventassero due, e sono stati gli ultimi due a spuntarla sul giocatore del Verona, che alla fine torna a casa. La convocazione del centrocampista parmense ci sta tranquillamente tutta sul piano tecnico: è reduce da una grande stagione a Parma e un incursore in grado di dare il suo contributo nelle due fasi di gioco come lui a questa nazionale serviva. Convince meno la convocazione di Aquilani, reduce da una stagione numericamente buona, ma altalenante dal punto di vista delle prestazioni. Anche qui dire che le scelte siano totalmente sbagliate sarebbe ingiusto ed errato, ma portare 4 palleggiatori su 8, di cui uno in condizioni sempre precarie(Motta) e un altro in periodo di forma non esaltante(Aquilani), in un mondiale come già detto fisicamente impegnativo è un po' un azzardo, quantomeno è un azzardo portarli entrambi. Romulo(per quanto la sua convocazione potesse essere percepita -come d'altronde quella di ogni oriundo- come mancanza di fiducia nel movimento calcistico italiano), sarebbe stata l'alternativa duttile, di sostanza, da poter utilizzare anche in difesa. Il tempo e risultati diranno chi avrà avuto ragione

ATTACCO

Con Balotelli e Cerci come certezze assolute e con un furibondo ballottaggio per i restanti posti, le scelte offensive fatte sono state sicuramente le più difficili. Per Ciro Immobile l'aver vinto la classifica marcatori con 22 reti tutte su azione è stata(giustamente) una credenziale più che sufficiente per staccare il biglietto per il Brasile. A quel punto il ballottaggio per gli ultimi due posti si giocava tra Cassano, Rossi, Destro e Insigne e a vincere la gara sono stati il fantasista Barese e il giocatore del Napoli. Per Cassano dopo due tentativi a vuoto arriva finalmente la tanto agognata convocazione al mondiale a 32 anni, al termine di una stagione strepitosa con la maglia del Parma. La grande voglia e i grandi colpi del barese alla fine hanno vinto sulle incognite di natura fisica e sui limiti caratteriali che avevano portato allo strappo, oggi ricucito, con Prandelli, che alla fine è tornato indietro(sottolineo cosa non da tutti) e ha deciso di portarlo con se. Il nome di Insigne a livello teorico stupisce molto di più, perché la sua stagione è stata caratterizzata da acuti importanti come la doppietta in Coppa Italia e la vittoria sul Dortmund, ma anche da note se non stonate quantomeno basse, specie sotto il profilo realizzativo. Meglio è andata dal punto di vista degli assist, soprattutto in campionato. Il nome di Insigne alla maggior parte dei tifosi fa storcere il naso, cifre e prestazioni alla mano dei preconvocati è stato il peggiore. Vero.  E' anche vero però che Insigne ha i colpi, sa attaccare la profondità,  sa giocare per la squadra e che ti può giocare da esterno alto, particolari che nella logica Prandelliana di una nazionale multitask, fanno la differenza. Alla fine a non farcela sono Destro e Rossi. Il primo probabilmente paga il lungo stop per squalifica inflittogli, perdendo l'ultima vetrina, quella più importante. Un attaccante come lui, una prima punta più convenzionale che ha fisico, fiuto per il gol e ti da il riferimento ci poteva stare, ma due prime punte(anche se non necessariamente convenzionali) già ci sono, quindi l'esclusione ci poteva stare tanto quanto. Per il secondo invece dispiace. Dispiace perché il ragazzo è stato ancora una volta sfortunato. Ci ha provato, dopo il brutto infortunio col Livorno, è rientrato, ha segnato dando tutto quello che poteva dare. Il mondiale lo meritava sicuramente,  più di Insigne. Ma nelle decisioni valutare soltanto il background tecnico e la stagione trascorsa non è necessariamente una cosa corretta, bisogna valutare anche il contesto che si affronterà e il profilo fisico. Il ballottaggio è inevitabilmente finito per essere contro Cassano e a questa nazionale servivano sia il genio del barese(il miglior regista avanzato in attività) che il senso del gol e i colpi di Pepito. Alla fine però quantomeno sulla carta i goleador ci sono, ma un certo tipo di rifinitura mancava e alla fine a spuntarla è stato Cassano. Non si può dire sia una scelta sbagliata, anche perché Pepito, come si è visto ieri, non è necessariamente poco ed il tempo stringe. Rossi non è più giovanissimo ma non è nemmeno vecchio, quel che dobbiamo sperare tutti e che nei prossimi 4 anni la fortuna gli ridia quello che la sfiga gli ha tolto negli ultimi 5 anni, ovvero l'integrità fisica, con tutte le conseguenze che ne son derivate. Premesso che qualunque scelta avesse fatto Prandelli, sarebbero comunque arrivate delle critiche come è inevitabilmente logico che sia, va detto che le scelte che sono state fatte possono essere opinabili(come moltissime cose nel calcio), ma di fondo c'è(o almeno io credo ci sia) una logica sensata.


Ormai i giochi sono praticamente fatti e tra 13 giorni l'Italia volerà a Manaus per affrontare l'Inghilterra. L'inizio di un percorso il cui obiettivo è solo uno: dimenticare il Sudafrica. Per farlo passare il turno non basta, anche in un girone impegnativo come il nostro. Bisognerà dare sempre il massimo. I quarti sono l'obiettivo minimo, sarà dura sin da subito, ma bisogna sperare che l'appetito venga mangiando.

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